“Man Down” (2016) è un thriller psicologico e un dramma bellico diretto da Dito Montiel, con Shia LaBeouf, Kate Mara, Jai Courtney e Gary Oldman. Il film si concentra sugli effetti devastanti della guerra sui soldati, in particolare sul tributo emotivo e psicologico che comporta per loro quando tornano a casa.
Trama:
Il film segue Gabriel Drummer (Shia LaBeouf), un marine statunitense che torna a casa dopo aver prestato servizio in Afghanistan, solo per scoprire che la sua vita e il mondo che lo circonda sono cambiati drasticamente. La storia è raccontata attraverso una narrazione non lineare, intrecciando scene del periodo di Gabriel in guerra con le sue esperienze di adattamento alla vita civile, il tutto mentre cerca la moglie scomparsa, Natalie (Kate Mara), e il figlio Jonathan.
Mentre Gabriel si muove in un’America post-apocalittica, è ossessionato dai ricordi del combattimento e lotta contro il disturbo da stress post-traumatico (PTSD). Accompagnato dal suo migliore amico e commilitone Devin Roberts (Jai Courtney), Gabriel intraprende un viaggio per trovare la sua famiglia, affrontando anche i suoi demoni interiori e le cicatrici durature della guerra.
Personaggi chiave:
Gabriel Drummer (Shia LaBeouf): il protagonista, un marine che soffre di PTSD dopo essere tornato dall’Afghanistan. La sua ricerca per trovare la sua famiglia in un’America caotica e distopica è centrale nel film.

Devin Roberts (Jai Courtney): il fedele amico e commilitone di Gabriel, che lo accompagna nel suo viaggio e funge da ancora alla realtà durante le sue lotte mentali.
Natalie Drummer (Kate Mara): la moglie di Gabriel, che lui cerca disperatamente dopo essere tornato a casa. Il suo destino è un mistero chiave per tutto il film.
Capitano Peyton (Gary Oldman): uno psicologo militare che cerca di aiutare Gabriel a venire a patti con le sue esperienze durante e dopo la guerra. Le sue sessioni con Gabriel forniscono approfondimenti sul trauma psicologico che Gabriel sta affrontando. Temi:
L’impatto della guerra sulla salute mentale: Man Down si addentra profondamente nel trauma emotivo e psicologico che i soldati affrontano quando tornano dal combattimento, in particolare nelle sfide della convivenza con il PTSD. Lo stato mentale di Gabriel si disfa mentre lotta per separare la realtà dagli orrori dei suoi ricordi.
Famiglia e sacrificio: il film esplora il concetto di famiglia, sia in termini di famiglia biologica di Gabriel (sua moglie e suo figlio) sia del suo legame con commilitoni come Devin. I sacrifici che i soldati fanno sono evidenziati, non solo in guerra, ma nei loro tentativi di reintegrarsi nella società in seguito.
Isolamento e alienazione: il ritorno di Gabriel in un’America apparentemente distopica riflette i suoi sentimenti di isolamento e alienazione, sia fisicamente che mentalmente. Le sue esperienze in guerra lo lasciano disconnesso dal mondo che lo circonda.